La Torre di Bebe
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- Categoria principale: Cultura
- Categoria: Architettura
- Pubblicato: Lunedì, 27 Aprile 2020 21:17
Una lapide di marmo, posta su di un rudere, racconta la storia della torre di bebe: «Questa torre di Bebe a difesa delle Venezie dal doge Teodato Ipato eretta (742-755) - assalita da Franchi ed Ungheri (800-810) - da Adriesi e Ravennati (1010-1015) – da Trevigiani e Padovani nella lotta pel castello d'Amore - da Clodiensi sotto la guida di Marco Cauco strenuamente difesa (1214) - donde mossero gli eserciti confederati contro Ezzelino (1256) - cadde in mano de' Genovesi (1379) - Vettor Pisani e Carlo Zeno ricuperata Chioggia - Anche da questo ultimo rifugio, I nemici snidiavano (1380)».
La Torre delle Bebbe è un reperto archeologico (rudere) ancor oggi visitabile. Visibile dalla strada che porta in direzione Cavarzere "Gorzone" , questa fortificazione ha avuto per quasi cinquecento anni un ruolo di avamposto militare tra i vecchi confini dei territori di Venezia e Padova. La Torre delle Bebbe era un castello strategico per Venezia perché controllava le foci di un ramo del Brenta, il vecchio Medoacus Minor, che andava a sboccare nella Laguna di Venezia. Fu edificata, come recita la lapide, per volere di Teodato (o Diodato), che era un magister militum a Heraclia, dagli storici è ricordato come il doge Teodato Ipato. Nel 1380 con la fine della guerra di Chioggia e la riconquista dei veneziani, guidati da Vettor Pisani e Carlo Zen. La torre di Bebbe perse il suo ruolo strategico. I Veneziani dal XVI secolo, deviarono il corso del fiume brenta fuori della laguna. La presenza "di ciò che resta" della torre oltre ad un reperto archeologico, risulta essere un reperto storico geografico che ancor oggi evidenzia come l’uomo abbia modificato il territorio.
R.Doria